Questo mazzo di tarocchi fu ideato da Alisteir Crowley intorno al 1940. Costui era un noto mago inglese, ed è tutt’ora considerato uno dei più grandi maghi dell’era contemporanea. Egli decise di creare un mazzo di tarocchi sulla base delle sue conoscenze e e si avvalse di una pittrice, Frieda Harris, sua fedele allieva.
Ogni carta fu dipinta diverse volte prima che Crowley fosse soddisfatto, e si narra che Frieda, non approvando la pratica della magia nera di Crowley, gli chiese, per tutto il tempo in cui lei disegnava le carte, di rinunciare a praticare quel tipo di magia.
Per questo motivo, pur essendo carte ricche di simbolismo e decisamente diverse da quelle ordinarie (come era nel carattere di Crowley, eccentrico e fuori dal comune, con una vita decisamente straordinaria) non sono in genere “sentite” come carte negative, anche dai praticanti di magia bianca o dai semplici appassionati di carte che non praticano la magia.
Nonostante il mazzo fosse pronto dopo circa 4 anni di lavoro, Crowley morì nel 1947, senza poter vedere pubblicata la sua creazione, e senza poter godere del successo immediato che ebbe. Fu solo nel 1969 infatti che il mazzo venne stampato per la prima volta, col nome “Il Libro di Thot”
E’ tutt’ora uno dei mazzi più utilizzati da cartomanti di tutto il mondo, insieme al Rider Waite. Il libretto esplicativo che li accompagna è particolarmente ricco, profondo nei significati, e introspettivo.
Rispetto ai tradizionali tarocchi di marsiglia, e al RWS, i tarocchi di Crowley hanno delle variazioni significative; alcuni nomi di alcuni arcani sono diversi dall’originale (ad esempio il giudizio diventa l’eone; la temperanza diventa l’arte; la ruota della fortuna semplicemente “ruota”) e la 4 figure diventano principe, principessa, cavaliere e regina.
Purtroppo il libretto della versione italiana, edita da AGM Muller è stato tradotto malissimo. In italiano quindi è sconsigliabile leggerlo perchè contiene frasi e parole incomprensibili; ma nelle versioni inglese e francese il libretto è eccezionale.
L’edizione italiana di queste carte della AGM è talmente piena di errori da essere inutilizzabile; non mancano però anche errori sulle singole carte; ad esempio il 7 di coppe riportava per errore il n. 4 (infatti troverete la carta nella nostra galleria, con il numero corretto a penna).
Per fortuna esistono in commercio diversi libri dedicati a questi tarocchi che possono facilitare il lavoro di interpretazione delle carte. In commercio esistono anche versioni italiane dell’originale “Libro di Toth”, purtroppo di difficile reperibilità.
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