I tarocchi. Storia.

I tarocchi nel corso dei secoli

2Alcuni mazzi storici.

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Tarocchi del Mantegna

I tarocchi del Mantegna sono un mazzo di carte apparso alla fine del 1400, e attribuiti fino al XIX secolo ad Andrea Mantegna. In realtà studi successivi dimostrarono che non era Mantegna il vero ideatore di questo mazzo che quindi è, di fatto, ignoto. Non è un vero mazzo di tarocchi, ma un mazzo di carte, composto da 50 figure, in cui compare la spiritualità medioevale, con la sua concezione del mondo materiale e spirituale. Il mazzo è diviso in 5 gruppi da dieci.Le prime dieci carte mostrano la società umana, nella sua progressione gerachica (il numero 1 è il mendicante, dopodichè compaiono il servitore il mercante l’artigiano, il gentiluomo, poi il cavaliere, il doge, il re, e infine il Papa, il numero 10). Il secondo gruppo mostra le dieci muse: Calliope, Urania Tersicore Polimnia, Il terzo gruppo mostra le arti liberali: grammatica logica retorica geometria, aritmetica musica poesia, filosofia astrologia, teologia. Il quarto gruppo mostra i principi cosmici e le sette virtù: temperanza prudenza forza giustizia, carità speranza fede. Il quinto gruppo mostra le sfere celesti, fino a Dio: Luna Mercurio, venere, sole, Marte Giove Saturno, ottava sfera, primo Mobile e infine, causa prima (Dio). Dante, ad esempio, metteva in corrispondenza la dieci sfere celesti con le dieci arti.

Tarocchino Mitelli

Questo mazzo di Tarocchi compare attorno al 1660. Fu realizzato per conto di una potente famiglia Bolognese, i Bentivoglio, e fu chiamato “tarocchino” perchè era una variante del tarocco classico, fatto di 62 carte anzichè 78, considerate uno dei capolavori di questo artista. Giordano Berti ha definito questo mazzo : ”gioiello di creatività, volo di fantasia, esercizio stilistico perfetto
L’artista dipinse il proprio autoritratto sull’Asso di Denari e, per affermare l’originalità del suo capolavoro, aggiunse INV. DIS. e INT: (“Inventato, Disegnato e inciso”).

Tarocchi Visconti Sforza

Questo mazzo di tarocchi apparve attorno al 1450 commissionato da Francesco Sforza, signore di Milano, in occasione del suo matrimonio con Bianca Maria Visconti. L’autore è sconosciuto. Attualmente il mazzo originale è diviso tra Bergamo e New York, ma mancano quattro carte: Il diavolo, la torre, il tre di spade e il cavallo di denari.

Tarocchi Sola-Busca

Questo mazzo apparve nell’età del rinascimento, ed è noto anche come Tarocco degli antichi condottieri. Secondo alcuni sarebbe stato fabbricato a Venezia, per altri a Ferrara. La sua caratteristica è che i 4 semi hanno, per ogni carta, un disegno che rappresenta simbolicamente il significato della carta. In tal senso questo mazzo è il primo al mondo con tali caratteristiche e sarà proprio questo ad ispirare alla fine dell’800 il famosissimo Rider Waite e tutti i mazzi successivi. Non si sa bene chi li abbia disegnati, nè commissionati. Ne circolavano copie diverse, alcune in bianco e nero, e con delle varianti. Il nome (Sola Busca) deriva dalla famiglia Sola-Busca che, nel 1907, donò al British Museum di Londra una copia delle carte in suo possesso, l’unico mazzo di 78 carte completo, che fosse in circolazione.

Altri mazzi

Altri mazzi giunti fino a noi sono i Leber, una sorta di variante dei tarocchi Sola Busca, di cui ci sono giunte solo 30 carte.
Perditorum raptor. Tarocco Leber
I tarocchi Guildhal, conservati alla Guildhal Library di Londra, di cui sono ignoti anno di produzione e ideatore.
Il tarocco Goldschmidt, che Giordano Berti ha definito “una sfida all’intelligenza degli studiosi”, perchè la figure hanno delle caratteristiche difficilmente spiegabili e armonizzabili con i mazzi di tarocchi tradizionali.

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