Perché i tarocchi funzionano (e perché no)

Tarocchi e legge dell'ottava

  1. Premessa. 2. Come funzionano. 3. Quando funzionano. 4. Le letture individuali. 5. Per finire

 

2. Come funzionano.

I tarocchi funzionano secondo il principio ermetico “come in alto così in basso; che nei Vangeli diventò “come in cielo così in terra”; altre varianti sono “come nel piccolo così nel grande”.

Tutto ciò che accade nel cielo, si riflette sulla terra. E tutto ciò che accade sulla terra, è il riflesso di qualcosa di più grande.

Tutto, nell’universo, si muove secondo una corrispondenza matematica e geometrica precisa; i pitagorici sostenevano che con la matematica si può conoscere l’universo, e il grande merito di Pitagora fu quello di aver applicato la matematica alla spiritualità; non a caso la massoneria, che della dottrina pitagorica ha ripreso molto, non parla di Dio ma di un “Grande architetto dell’universo”.

Ora, una delle leggi matematiche presenti nell’universo è la cosiddetta legge dell’ottava, di cui più di ogni altro si è occupato Michele Proclamato.

Per capire questa legge, occorre partire dall’idea, comune a tutte le religioni, secondo cui il mondo nacque dal suono.

Om è il suono primordiale della creazione, secondo il buddismo e l’induismo. Dio creò il mondo, dando ad ogni cosa un nome, secondo la Genesi; e anche nel Vangelo di Giovanni si dice “in principio era il verbo, e il verbo era Dio, e il verbo era presso Dio”. Il verbo, cioè la parola, ovvero il suono.

Il suono (e dunque la musica) sono quindi la vibrazione di base con cui si crea tutta la materia (da questo principio nasce la scienza dei mantra).

Ora, la musica si basa su sette note (do, re, mi, fa, sol, la, si); a partire dalla settima si ricomincia col Do, per cui si sale – come si dice comunemente – ad un’ottava superiore.

Considerando che col suono si crea o distrugge la materia, e considerando che il suono non è altro che la velocità e l’intensità della vibrazione con cui si modula la materia, ma che sia la materia che il suono sono fatti della stessa energia, di cui cambia solo la velocità di vibrazione, è logico che tutta la materia, quando viene creata, segue regole matematiche ben precise, che si basano sulla legge dell’ottava.

L’iniziato è colui che sa decifrare la matematica e la geometria dietro alla creazione, non solo divina, ma anche umana.

In teoria, i saggi e i sapienti possono quindi ricavare segni del passato, del presente e del futuro, in ogni fenomeno umano. Gli sciamani, infatti, ricavano queste informazioni dal volo degli uccelli, dalle piante, dai venti, o da tutti questi elementi insieme.

Questo perché la materia si dispone secondo leggi precise; e facendo una richiesta al cartomante, le carte si disporranno secondo l’energia della richiesta, e della persona che chiede il consulto.

Una lettura previsionale del passato e del futuro può quindi – in teoria – essere effettuata con qualsiasi mezzo, compresi i fondi del caffè, le carte napoletane, e qualsiasi altro simbolo o segnale della natura circostante. L’unica cosa veramente fondamentale è che l’individuo sia in grado di leggere questi strumenti.

In altre parole: come in alto, così in basso; come in cielo, così in terra; come nel consultante, così nelle carte: queste si disporranno, quindi, secondo l’energia del consultante e della situazione del momento.

I tarocchi non sono altro che uno strumento come qualsiasi altro, ma creato apposta per effettuare previsioni, con simboli che semplificano la lettura e la decifrazione simbolica, e che sono alla portata di tutti; e unicamente per questo sono più utilizzati degli altri.

Non a caso sono basati sulla legge dell’ottava (il mio amico Michele Proclamato è un genio. E’ anche uno stronzo, ma un genio. Un genio stronzo insomma).

Si notino infatti queste corrispondenze:

Sono 78 carte: 11 per 7, più una 78esima carta (l’ottava).

22 arcani maggiori: 3 per 7, più un’altra carta, lo Zero, che funge da ottava.

56 arcani minori: 7 per 8.

14 carte per ogni seme: 7 per 2.

In altre parole: gettando le carte, queste, essendo dotate ciascuna di una propria energia, si disporranno in base all’energia che proviene dal consultante e dal cartomante.

Il punto però è questo: le carte non leggono il futuro, ma leggono ciò che inconsciamente il consultante ha dentro. Perché seguono l’energia del momento del consultante, non il futuro che – per fortuna – non è scritto del tutto ma è modificabile dal consultante.

Se talvolta prevedono davvero il futuro, è perché il consultante, dentro di sé, sapeva la risposta, e la sua energia era diretta a quel risultato.

Il principio su cui si basano le carte è lo stesso della Kinesiologia: il corpo risponde alle domande poste, perché inconsciamente la risposta è già dentro di noi.

E le carte rispondono quindi a domande di cui il consultante conosce già, nel suo profondo, la risposta.

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